IMMACOLATA CONCEZIONE B.V.M.

Gen 3,9-15; Ef 1,3-6; Lc 1,26-3

«Ti saluto, o piena di grazia»

La giornata di oggi ci offre una grande occasione per capire Maria, prima contemplandola e  pregandola, poi anche parlandole così come sappiamo. Oggi infatti la Chiesa ce la propone come fu ed è, Immacolata, e lo fa con l’intenzione che tutti noi, Popolo di Dio, la fissiamo con fede convinta ed ammirata.

Ammirazione che però non ce la allontani: il Concilio Vaticano II ha ribadito, quanto a Maria, che la Chiesa riconosce in Lei la propria icona già perfetta, e di conseguenza tende a imitarla nella vita di grazia: noi la fissiamo per imparare come noi stessi siamo chiamati a divenire.

C’è di più: essendo nostra Madre, Maria ha ora il compito di fare fluire in noi la grazia di Cristo che ha resa Lei santa e immacolata qual è. Per questo noi le rivolgiamo oggi ancora una volta sguardo e desiderio secondo fede e amore.

Un teologo ha intitolato un suo saggio: “Maria, chi sei veramente?”. E’ la stessa domanda, lo ricorderete, che Bernadette rivolse alla figura misteriosa apparsale a Lourdes. A Bernadette la Signora rispose di persona, qui ci facciamo illuminare secondo la Chiesa dalla parola di Dio.

Si applicano infatti perfettamente a Lei le parole della Lettera agli Efesini: “In Lui, Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci ad essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà”. Sì, anche Maria è diventata “figlia adottiva”; ma in più, privilegio incomparabile!, è stata fatta anche Madre del Figlio grazie al quale è divenuta figlia di Dio. Portentoso mistero.

Perciò il santo Vangelo la chiama la “piena di grazia”, la “colma del favore di Dio”. Riflettiamo su questo nome unico. Quando è che voi direste mai a qualcuno: “Tu sei colmo del mio favore”? Espressione iperbolica…Sarebbe come dire: “Io ti riempio del mio affetto e del mio amore, ti voglio appassionatamente, tu non mi sfuggirai mai, anzi mi amerai con tanta perfezione che io potrò sempre fidarmi di te in modo assoluto”. Siamo nel divino molto più che nell’umano. Gesù Cristo per primo è stato prediletto così dal Padre. E dopo di Lui, dalla pienezza di Lui, ecco Lei, la Tuttasanta e senza peccato.

Per essere nostra madre, perché anche noi Dio tiene nel suo favore particolare, noi battezzati, perdonati, eucaristici. e missionari. E’ questa la nostra grandezza comune: Maria colma, noi ricchi di grazia viva, dinamica e bella. E questo suo essere colma, e maternamente colma, la rende – pur così piccola davanti all’Onnipotente – figura feconda da cui nasce, con Cristo, la storia nuova, salvata; offrendoci il Santo Ella propone alla storia la contraddizione, e la spartisce in due fiumane: quella che crede nel Figlio, pieno di grazia e di verità, e perciò in Lei, per vivere come loro; quella invece che lo rifiuta preferendo costruirsi da sé sola.

Anche la pagina biblica della prima Lettura è piena di fascino. Nell’apparenza mitica essa contiene fra le altre una verità centrale per noi quando afferma che “l’uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi”. E’ come dire  che con la mancata fede nella Parola di Dio e la conseguente trasgressione inizia per la creatura umana un tipo di vita che si è privato del favore di Dio. Possiamo chiamarlo tragedia.

L’uomo, rifiutando il favore di Dio, resta con le sue sole risorse ad affrontare l’avventura di esistere. Intelligente, capace di scienza, ricco di immaginario, creatore di bellezza, soggetto intraprendente, ricco di volontà e audacia, costruttore…Ma dopo la rottura d’amicizia con il suo Creatore, con cuore indurito e scarsissima capacità di amare: il fratricidio che insanguina subito la storia lo dirà chiaro.

All’uomo di tutti i progressi basterà sempre un nulla ormai per uccidere il fratello o il bimbo nel grembo di sua madre, e per lasciar morire senza un fremito milioni di uomini come lui, per malattia e fame.

E’ grazie a Maria che questo umanesimo tragico, in cui siamo immersi tutti, trova per virtù di  Dio il suo rimedio. Perché con Lei senza peccato viene nel mondo il nuovo cuore di Gesù Cristo, l’Uomo perfetto, la sovrabbondanza della carità divina: già Lei ne rispecchia e vive la ricchezza, e non per sé sola; è madre e dunque esiste per far passare in noi, dolce nutrice, la ricchezza della grazia del Figlio.

E’ eccellente, questo disegno divino.

Perché così ci troviamo affidati a una che non è come noi, incerti e peccatori, sempre esposti a perdere la nostra immacolatezza cristiana, o sovente perdendola, e tanto spesso scarsi nella sua misura; Maria vive immacolatezza piena, perfettamente in grado di proteggere e tutelare la nostra, sempre pronta alla nostra cura.

Per questo chi saggiamente ha con Lei grande rapporto di fede e devozione filiale cammina molto più sicuro verso il Regno.

Maria, la Immacolata, non si presenta dunque a noi come personaggio opzionale, che accetteremo secondo le nostre varie sensibilità. Sarebbe errore ben grave farlo. Ella fa semplicemente parte del disegno di Dio. Che lo si sappia o no, che lo si voglia o no, agisce nell’economia della Salvezza per ciascuno di noi e per tutti.

E’ cioè Madre insopprimibile. E si badi, è Madre che ha conosciuto il dolore e la fatica fedele di credere, sperare e amare per tutta la durata della vita terrena. Volle rimanere nel favore di Dio, a qualsiasi costo, e perciò può dire a noi con totale credibilità: “Restate anche voi fedeli al favore di Dio come me, a qualunque costo”.

Non c’è che una risposta, è evidente, al di là dei nostri compromessi e dei falsi equilibri fra bene e male, perché proprio a Lei, Immacolata, possiamo e dobbiamo rimanere vicini con ottimismo e gioia. Guardandola capiamo che il destino cristiano non è troppo per noi: il mondo grida, ma lo Spirito è più forte.

Se oggi dunque vogliamo fare un dono autentico a Maria, oltre quest’ora convinta di preghiera, allora riconosciamoci in Lei e riconosciamola in noi. Possiamo ripeterle, nel silenzio del cuore: “Anche noi siamo stati immersi nell’immacolatezza di Gesù, come te, per essere purificati e santi. Aiutaci Tu a ripercorrere con amore e coraggio nuovi le vie del nostro Battesimo, la nostra immacolatezza in questo mondo”.

E’ la preghiera che l’Immacolata attende e che è prontissima a esaudire.