Ci sono persone che il Signore rapisce e sequestra solo per Sé. Vengono in mente le Scritture, quando parlano di Enoch che per fede fu trasportato via e non lo si trovò più perché Dio lo aveva portato via. Vano è cercare qui una spiegazione umana perché ci sono realtà che appartengono solo agli insondabili pensieri di Dio.

Queste esistenze terrene che il Signore “porta via” sono però presentissime alla storia, partecipi delle piccole e grandi tragedie del mondo. Sono immerse in dialoghi dove contano solo i segreti intimi dei cuori ma con gli occhi ben aperti sulle quotidiane e concrete necessità dei poveri dove si vede Cristo e nulla più. E tuttavia come assenti nei luoghi dove “si compra, si vende, si pianta” e si chiacchiera. Presenti e assenti: ossimoro spirituale che appartiene allo stile dei veri credenti.

S. Giovanni della Croce parla di “solitudine sonora” per descrivere la situazione paradossale in cui un cristiano può venirsi a trovare. La missione di queste creature “portate via”, certamente non scelta da loro, è quella di vivere un Amore Più Grande in modo esclusivo, diventando così segni indicatori per tanti che intendono percorrere la strada di Gesù. O meglio: per diventare Cristo nella storia.

Questi “rapiti da Dio” all’interno delle loro fragilità umane e peculiarità caratteriali non sempre facili da capire fanno la loro strada senza girarsi mai indietro o deviare a destra o a sinistra. Irriducibili alle mode dei tempi e a tutto quello che non sia una sincera sequela di Cristo che salva attraverso la Croce come il colmo dell’Amore.

Tutto questo li rende estranei perfino a loro stessi, presenze discusse e problematiche perché situate nel mistero, stranieri agli occhi di molti e affascinanti per altri. Sono senza fissa dimora perché la loro Patria è il Cielo. Sto parlando di don Giuseppe Pollano e della sua vita di prete centrata sulla Parola di Dio su cui tornava e ritornava e come spinta in avanti dalle intuizioni del suo primo libro, ispiratore dei successivi.

“Come in Cielo” è il titolo di questo libro spirituale con un seguito non scritto ma conseguente: Così in Terra. Inizia così: “Beata l’anima,sia pur povera e imperfetta, a cui è chiara l’eccellenza della Vita d’Unione con Dio, rispetto a qualunque altra vita..”. E termina così: “Fa (o Dio) che ogni attimo sia l’attimo del vissutissimo palpito, tutto, tutto amore..”

Così ha vissuto don Pollano, ben consapevole di custodire un tesoro in un vaso di terracotta. Così ha predicato, confessato, insegnato, scritto e celebrato. Così è morto passando dall’Amore Crocifisso all’Eterno Amore senza soluzione di continuità. Esempio di vita.

Don Dario Berruto
la Voce del Popolo 10/01/2010